domenica 31 maggio 2015

Ultimo giorno di scuola

Certe storie non finiscono. Fanno giri immensi e poi ritornano.
Mi scuso per le due settimane che ho lasciato passare dall'ultimo post. Come potete immaginare, sto per tornare a casa e trovare tempo per scrivere è diventato veramente impossibile. Così oggi che sono appena tornata da un mini viaggio in Wisconsin, ho pregato Ruth di venirmi a prendere 1 ora più tardi per andare in palestra perchè ''I HAVE to write a new post''.
Quindi ciao a tutti.

La settimana di scuola dopo il Prom si e' parlato soltanto di una cosa: il Prom.
Il gossip si fa anche qui, e così: ma l'hai visto il vestito di Brittany? Ma ti rendi conto con chi è andato Aaron? Lo sapevi che il gruppo di Noelle ha preso una limousine bianca? E che Ryan è arrivato con un party bus della pantera rosa? Ho sentito che all'after party di Meredith e' arrivata la polizia!

Io mi sono fatta un po' i fatti miei. Ho avuto in quella settimana un compito di economia, uno di mate, uno di fisica e uno di geografia, e non tanto tempo per stare dietro ad altre cose.

Martedì sono andata a mangiare bagels dopo scuola con Erin e la mia hmum. Cannella e philadelphia alle noci, ci muoio insieme ogni volta per quanto sono buoni. Probabilmente gli ultimi che mangerò in America. (Notare che stavo per mettere la ''i'' nel verbo mangerò. Per favore Italiano torna nel mio corpo)
Mercoledì però, sentendomi già in colpa per il junk americano, sono andata a fare una corsa nel quartiere cercando disperatamente di mettermi davvero in forma per quando torno a casa.

Il weekend quella settimana è stato molto lungo, da giovedì 21 a lunedì 25 inclusi, per nessun motivo (o quasi). Grazie America.
Quindi Giovedì io e Sara ne abbiamo approfittato per stare insieme il pomeriggio e fare uno sleepover a casa sua. Ora che mancano davvero pochi giorni insieme, stiamo cercando di goderceli al massimo.

Venerdì 22 faceva caldissimo. Ho messo un vestito senza calzamaglia (wow) e sono andata con Erin e Damira a mangiare da Chipotle e poi a giocare a mini golf a Blaine. E' stato divertentissimo, anche se la media per me per fare buca era praticamente 10 ''shots'', o come si chiamano in italiano.


Sabato e Domenica io e la mia host family siamo andati invece in Iowa, ultimo stato che ho visitato durante il mio exchange. Siamo andati a visitare un posto meraviglioso costruito con le conchiglie e poi dormito nella roulotte della famiglia in cui abbiamo viaggiato.

la roulotte e il mio host dad
Questa settimana è stata impegnatissimissima. Settimana di caldo, esami di ''maturità'', fine della scuola, abbracci, addii, pioggia e armadietti.
Martedì sono tornata a scuola, stanca come non mai e con mille compiti da fare. Ho stretto i denti affrettandomi con gli ultimi progetti da consegnare e libri da leggere, sapendo che sarebbero stati gli ultimi.

Mercoledì hanno radunato i seniors nel teatro della scuola per la consegna di cap and gown, t-shirts, biglietti del diploma e certificati vari.

Il mio cap
Mi sono anche dimenticata di dirvi che ho ritirato l'annuario scolastico. Insomma, tutte cose americanissime da film.

La mia faccia nell'annuario
Il giorno dopo ho avuto a scuola una gara di economia a squadre. Ognuno rappresentava una nazione, nel mio caso la Thailandia, e l'obiettivo era quello di cercare di renderla più ricca attraverso alleanze e scambi internazionali, test di conoscenza, costruzione di progetti e ripagando i debiti. Noi non abbiamo vinto, ma ci siamo divertiti un sacco lo stesso.


E quindi eccoci qui, Venerdì ultimo giorno di scuola.
Prendere l'autobus giallo per l'ultima volta è stata una sofferenza. Durante il solito viaggio delle 6.30 di mattina, fatto ogni giorno per 10 mesi, ho ripensato a tutto quello che ho passato qui in tutto questo tempo. Al primo giorno con quel vestito grigio, quando non sapevo dove sedermi e se ci fosse una fermata a cui scendere; e anche all'ultimo, quando con la malinconia nel cuore ho detto ''buona vita'' all'autista.

Ultimo pranzo in mensa

L'aria a scuola era diversa. Tutti i ragazzi dell'ultimo anno erano vestiti eleganti, ma io non lo sapevo di questa tradizione, quindi sono stata inadeguata tutto il giorno con i miei soliti blue jeans e una t-shirt di New York.
Ho fatto le foto all'armadietto prima di svuotarlo e pulirlo di tutte le foto e i biglietti accumulati nei mesi, e l'ho lasciato lì, aperto, pronto per essere il nuovo compagno di avventure della prossima matricola che entrerà a scuola.

il mio armadietto

Per tutto il giorno ho avuto i cosiddetti ''esami di maturità'', che in America sono completamente diversi. Tedesco, matematica, AP macroeconomia, storia, fisica e un progetto di inglese. Sono sopravvissuta anche a questo.
All'ultima ora ci siamo radunati tutti in palestra dove un fotografo ha scattato la foto panoramica della classe intera, e dopo l'ultimo flash, in un urlo ''ONE FIVE ONE FIVE ONE ONE ONE FIVE'' ci siamo riversati fuori pronti a vivere la prossima fase della nostra vita.

Ma io no.
Non potevo andare via prima di salutare un ultima volta Mr. Washenberger, il mio professore di fisica. Lui che ha saputo sempre tutto, della mia stanchezza all'ultima ora e dei giorni con la voglia di urlare. Lui che contava i giorni con me, e mi aiutava in ogni progetto, e quando ha incontrato mia mamma a Febbraio ha esordito con ''lei ha una figlia geniale''.
Ha firmato il mio annuario dicendo che si aspetta che io faccia cose grandissime nel mio futuro, e io ho semplicemente risposto che lui mi mancherà.

Pioveva. Sono corsa via da scuola sotto un ombrello con Ruth e Lisa, pronte a festeggiare a North Oaks con un gelato. E quando la macchina si allontanava dalla Mounds View High School, non ho guardato indietro neanche un attimo.
Non potevo piangere un'altra volta.

Once a mustang, always a mustang.




giovedì 21 maggio 2015

Prom

I professori amici per una sera, il conto pagato per cortesia, il casino del ristorante, il vino innalzato al cielo nella preghiera ''Dio fa che non mi boccino'': si parla della cena dei cento giorni, italianata tipica.
Ma mentre a noi ci piace far casino, alzare la voce, brindare al futuro e saltare scuola il giorno dopo, gli Americani festeggiano l'ultimo ballo prima del diploma in grande stile.

Come dice il titolo di questo post, questo ultimo ballo Americano degli studenti dell'ultimo anno è il famoso Prom.
Ora, se la parola Prom non vi dice niente, sono sicura che lo avrete visto in almeno uno dei seguenti film (linkati i video delle scene):
  1. Twilight 
  2. Footloose
  3. Mean Girls
  4. Grease
  5. High School Musical
Sì, sto parlando proprio di quello. Il prom dai vestiti lunghissimi, i ragazzi in smoking, l'elezione del re e della regina, i balli lenti e i tacchi troppo alti, il sogno di ogni ragazza, una cosa che si vede solo nei film.

Ma io, essendo praticamente in un film da quando vivo qui, al prom ci sono andata.

Sabato mattina sveglia alle 8, maschera al bianco d'uovo con mia sorella e poi dritte al parrucchiere. Trovare appuntamento era stato difficile: tutti i parrucchieri della zona erano pieni con altre ragazze che si dovevano prepare per il ballo. Per fortuna a Maple Wood, soltanto 10 minuti da casa, c'era un hairstylist libera.

Finiti i capelli, già con tanta emozione, il mio host dad ci ha portate a casa dove ci aspettava Timur, l'exchange student che lavora come make-up artist. Ha fatto in 45 minuti un lavoro meraviglioso, ma non vi posto il prima e dopo perchè questi sono segreti che non si svelano, ciao.

Alle 2.30, vestito e tacchi messi, è arrivato Jaime alla porta. Jaime è un ragazzo spagnolo che mi ha invitata al prom, perchè al ballo si va sempre in coppia. E' venuto con un mazzo di rose rosse bellissime e mi ha aiutata a scendere le scale con il mio vestito lunghissimo, come nei film.


Ci siamo scambiati il boutonniere e il corsage, che sono i fiori sulla giacca del ragazzo e quelli sul polso della ragazza. Tradizione del prom americano è che il ragazzo li compra per lei, e la ragazza li compra per lui.

Dopo un paio di foto di me e Jaime fuori casa, siamo andati al parco di Roseville dove abbiamo incontrato il resto del nostro gruppo e il fotografo (padre di Kaisey) per fare lo shooting. Vedere tutti i miei amici in coppia, super eleganti, bellissimi e così americani è stato surreale.


Dopo due ore e passa di foto, con i genitori che facevano da paparazzi e il sole che non voleva uscire da dietro le nuvole, siamo andati a Minneapolis per la cena. 
Abbiamo mangiato in un piccolo ristorante italiano che si chiama Rinata e che devo dire, per essere in America, si è difeso piuttosto bene come qualità del cibo. Ho mangiato dei ravioli con la ricotta buonissimi e diviso un tiramisù che non sapeva di caffè con Katrina. 
Per la prima volta dopo tanto tempo ho riavuto a che fare con le mini porzioni da ristorante italiano, che qui in America se chiedi una porzione singola ti portano una quantità di cibo che manco dovessi sfamare una famiglia intera!

Alle 19 finalmente siamo andati al prom vero e proprio. Il locale era un hotel sul lago in centro a Minneapolis, Lake Calhoun Beach Club. 
C'era un terrazzino all'entrata dove arrivavano un sacco di limousine (perchè sì, molta gente al prom ci va in limousine) e 4 ometti in smoking che aprivano le porte. 


Nella sala vera e propria c'era una scalinata teatrale, su cui sono riuscita a non cadere (grazie Jaime per avermi tenuta stretta), dove un fotografo fotografava le coppie che scendevano. Molto da film.


Durante il ballo abbiamo ballo io e Jaime abbiamo ballato un po' di lenti, chiacchierato con gli amici sul terrazzo e spettegolato su coppie inusuali e vestiti orribili (perchè è la parte più divertente, ops). 
Verso le 10 le ragazze hanno cominciato a togliersi i tacchi, è arrivato il dj e ho visto un'onda di ragazze in abito da tappeto rosso ballare in pista come in una discoteca italiana. 

Il resto della serata è proseguita così. D'altronde i ragazzi sono sempre gli stessi ovunque nel mondo. 

Dopo il prom, ancora emozionatissima ed incredula, tutti quelli del mio gruppo (18 persone) siamo andati a casa di Sophia che ha una piscina al piano terra (ah, America, quanto mi mancheranno queste cose da miliardari). Abbiamo passato tutta la notte lì e verso le 4 siamo andati a ''dormire''. 

E beh, la mattina dopo è stata stranissima. Ho guardato il mio vestito e quello delle mie amiche appesi tutti in fila in camera di Sophia dalla notte prima, e mi sono chiesta se quel Sabato fosse stato un sogno o se fosse successo per davvero. 

Poi ho acceso il cellulare e i messaggi dall'Italia di tutte le mie amiche, del mio ragazzo e della mia famiglia, che avevano visto le prime foto, sono arrivati come un'ondata e mi hanno ricordato che questo non era solo un film. E' stata una bellissima realtà. 








lunedì 18 maggio 2015

I primi addii

Every step you take either brings you closer to your goals or further away from them. In what direction are you moving?

Tornata dal viaggio spettacolare in South Dakota, ho dovuto riaffrontare un duro rientro a scuola. Si sa, il Lunedì è sempre uno schiaffo.
Ho recuperato il test di mate e quello di macroeconomia, sono andata un paio di volte in palestra e ho anche comprato un secondo bagaglio dato che tra 3 settimane torno in Italia e in una valigia sola non riuscirò mai a far rientrare tutto.

Venerdì sono andata al cinema con Erin a vedere the Age of Adaline, film meraviglioso che mi ha fatto innamorare ancora di più di Blake Lively. Se non lo avete visto ve lo consiglio davvero.

Sabato io e la mia host mum siamo andate al mega garage sale di Blaine, 20 minuti circa da dove vivo. Un garage sale è un'occasione in cui la gente vende a casa sua, di solito nel garage o in giardino, le cose che non gli servono più. E' come allestire un negozio dell'usato in casa propria. Ci si siede lì, e si aspetta che la gente passi per strada e si fermi, come in un centro commerciale.
Il garage sale di Blaine a cui siamo andate, era in questo caso un'occasione speciale in cui TUTTE le case del quartiere (decine e decine), erano aperte per la vendita delle cose più assurde.

Chi vendeva vestiti dei figli cresciuti, chi oggetti d'arredamento del dopo guerra, chi biscotti fatti in casa. Ce n'era per tutti i gusti.
In questa occasione ho anche visto il camioncino dei gelati che gira con la canzoncina andante e il banchetto della limonata, come nei film.




Quello stesso giorno alle 17 sono andata alla festa di addio di Nika. Quelli che leggono da tanto potrebbero ricordarselo, è un exchange student dalla Georgia che veniva a scuola con me e con cui sono molto amica. Per questioni burocratiche il suo volo era un mese prima di me, così quel giorno, 9 Aprile, a un mese dalla mia partenza, era già arrivato il momento dei saluti.

Fa male sapere che persone con cui hai legato così tanto probabilmente non le rivedrai mai più. Certo ci si dice ci sentiremo su Skype, o per iMessage, o quel che sia, ma poi i mesi passano, il mondo gira, noi cambiamo e i legami spariscono.
Mi hanno detto non piangere perchè sta ripartendo, ma sorridi perchè hai avuto l'opportunità di conoscerlo, ma io ho pianto lo stesso. Tanto.

Bonfire e marshmallow arrostiti a casa di Nika

Domenica era la festa della mamma. Ho spedito una lettera a casa per mia madre, e preparato la colazione a letto per la mia seconda madre. Ho anche cucinato dei dolcetti al cocco e finito di leggere il mio libro. Una figlia modello con una doppia famiglia.

Questa settimana appena conclusa è stata piena. Piena innanzitutto perchè era l'ultima settimana di scuola completa prima della fine dell'anno. Infatti avremo di vacanza Venerdì e Lunedì delle prossime due settimane.
Tra test di tedesco e matematica, cose burocratiche per la mia scuola italiana e cene italiane in downtown Minneapolis con la mia coordinatrice, il weekend è arrivato in un soffio.

Venerdì io, Katrina e Sab siamo andate al mall vicino casa a fare qualche danno. Ci siamo fatte fare un mini sessione di trucco da Sephora, fatto un giro per saldi (perenni in America, non capisco perchè) e chiacchierato parecchio. Da Caribou mi sono beccata una cioccolata calda gratis perchè secondo il mio abbonamento il 15 Maggio era il mio compleanno, anche se io sono di Ottobre.

Spese fatte, maschera per il viso comprata, batterie ricaricate, tutto era pronto per Sabato. Ma questa è un'altra storia, e va la riservo per il prossimo post. Ho tanto da raccontare sulla notte dei sogni, il Prom 2015.

venerdì 8 maggio 2015

I club a scuola

In America rimanere a scuola dopo la fine delle lezioni e' una cosa molto comune. Ci sono talmente tante attività proposte che raramente ci si iscrive in posti al di fuori della propria high school.

Al di fuori degli sport, una importante componente per le attività pomeridiane a scuola sono i club. I club principali sono finanziati dalla scuola, pubblicizzati e ufficializzati.



Nella mia scuola sono: club di spagnolo, club di francese, di tedesco, club internazionale, dibattito, mock trial (una specie di forum con avvocati e giudici), squadra di matematica, olimpiadi della scienza, club del volontariato, robotica, club di alleanza gay-etero, club di linguaggio per sordi, club dell'arte, club di astronomia, teatro, coro, banda scolastica, club di scacchi, drama club, GLEE CLUB, club di economia, club del quiz. 

Poi ci sono decine e decine di club non sponsorizzati dalla scuola, cioè che non ricevono un fondo per pagare le proprie attività. 

C'e' il club di fotografia, della bibbia, della scultura, di preparazione per il college, il club di magic (il gioco di carte, non so se lo conoscete), il grill club (in cui si riuniscono nel weekend per fare una grigliata), girls' club, book club, e centinaia di altri che neanche mi ricordo. La mia scuola è grandissima quindi ce ne è davvero per tutti i gusti. Ogni tanto sento parlare di un nuovo club di cui non avevo mai sentito parlare. 

Per quanto riguarda me sono nel club internazionale, club di fotografia e club di alleanza gay-etero. 
Insomma, avrete da divertirvi in America. 

South Dakota

Ma le distanze, eccovi una perla di saggezza, esistono per essere percorse, è chiaro, se non c’è distanza non c’è desiderio, se non c’è desiderio non c’è avventura e non c’è un bel niente per cui valga la pena di vivere. Quindi eccomi qua.

Il 28 Aprile è stato uno di quei giorni in cui ci hanno dato vacanza senza un motivo. In America succede spesso. I freshmen erano ad un congresso, i sophomore e i junior a scuola a fare dei test, e a tutti noi senior ci hanno fatto saltare la scuola. Ho dormito fino a tardi e ho fatto una bella colazione.

Poi, l'inspiegabile. Era fine Aprile, poco più di un mese al ritorno a casa, 9 mesi già alle spalle. E non si sa perchè ho cominciato a piangere. Di nostalgia, di voglia di tornare, di voglia di rimanere, di solitudine, non so cosa. Fatto sta che ero lì davanti al cellulare cercando di chiamare mia sorella su Face Time e cercare un po' di supporto.

Dicono che gli exchange students alla fine della propria esperienza diventino degli adolescenti incontrollabili, ma io l'ho imparato soltanto qualche giorno fa. Così senza una risposta nè una spiegazione, quel giorno ho deciso piuttosto di chiudere tutto, prendere la bici con Erin e incontrare Nika e Katrina da FroYo per fare due chiacchiere.

La nostalgia è scomparsa.


Giovedì 30 Aprile l'autobus mi è passata a prendere davanti casa alle 6.30, come ogni normalissima mattina di scuola. Ma questa volta nell'autobus c'erano studenti da tutto il mondo e non era diretto alla Mounds View High, bensì in South Dakota.

Sara, Nika, Hassan (l'egiziano con cui ho vissuto il primo mese), Nayera, Jaime e Damira, erano tutti lì. Poi c'erano altri 19 exchange students che non conoscevo o conoscevo poco.
Il viaggio è stato lunghissimo, 12 ore o più di autobus, quindi abbiamo avuto modo di conoscerci molto bene, condividere le nostre esperienze, le cose passate e i sogni del futuro.

Siamo stati in South Dakota per 4 giorni, dal Giovedì alla Domenica, e sono stati estremamente intensi.

Abbiamo visitato il Corn Palace, le Sioux Falls, le Bad Lands, Crazy Horse, il Wildlife Loop, un posto con vere ossa di Mammuth (o come si scrive). Abbiamo visto tantissimi bufali che passavano per strada, cerbiatti che correvano, conigli che scappavano e asini con cui ci siamo fatti selfie.

Abbiamo scattato migliaia di foto, raccontando milioni di storie.
Abbiamo preso un gran sole e ho rimesso gli shorts per la prima volta. E poi un giorno ha piovuto così forte che scendendo dal pullman, in 20 secondi i miei capelli erano come appena uscita dalla doccia.
Abbiamo mangiato da Subway, Mc Donald (non ci crederete ma quel giorno è stata la prima volta che ho mangiato da Mc Donald da quando vivo qui), un ristorante della Mongolia e uno Cinese.
Ci siamo anche seduti in mezzo a una strada, per un bel po', perchè quando si è giovani del rischio non si ha paura e della vita si è innamorati.


Ma più di tutto, abbiamo visitato il mitico Mount Rushmore. Sabato era lì, davanti ai miei occhi, e mi sembrava di essere in uno di quei libri di geografia in cui per anni ho visto la foto.
Era realtà, ed è stato bellissimo.







Una delle cose più belle di questo anno all'estero sono i viaggi che ho fatto. New York, California, Colorado, Minnesota, Wisconsin, e South Dakota sono gli stati americani che ho visitato in soli 9 mesi. Manca solo l'Iowa, e poi si torna in Italia. Ma tutto quello che sto vivendo qui, le road trip, le nottate negli aeroporti, gli accenti che cambiano, le persone che si incontrano, non lo dimenticherò mai. E potrò sempre tornarci, in ogni singolo stato, con il cuore. 

Livia

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