sabato 20 settembre 2014

Keep holding on

Eravamo rimasti al 7 Settembre, il che significa 12 giorni fa. Time's crazy.


7 Settembre, appena pubblicato il post, sono andata con la mia hmum e il mio hbrother exchange al sud del Minnesota per l'incontro di tutti gli exchange students CCI che hanno la stessa coordinatrice regionale. Siamo andati a casa sua e abbiamo fatto un bellissimo picnic in giardino tutto il pomeriggio. E' stato bello conoscere tutti questi ragazzi da tutto il mondo, con tutto questo casino di lingue e accenti e storie e vita che si mescolavano. Felicità, felicità, felicità.

Martedì a scuola c'erano i fotografi per fare la foto per fare la school ID picture. Quando la tipa l'ha scattata me l'ha fatta vedere mi faceva alquanto schifo (per la mia espressione) ma non ho detto niente perchè hai una sola 'chance' dato che la fila è lunghissima. In ogni caso ne ho ordinate e pagate un paio, ma spero che quando arriveranno non saranno così orribili come penso anche perchè andranno a finire sull'annuario.

Mercoledì uscita alle 6 di pomeriggio da cheerleading sono andata a mangiare per la prima volta cinese. Era il compleanno della mia host mum quindi siamo andati tutti insieme (anche il figlio che vive all'università) ed è stata una bellissima serata seguita poi da shopping da Michael's. Che cos'è quel negozio.. per chi è pazzo del fai da te è l'unico posto in cui vi sentirete a casa nella vostra vita.. ci sarei rimasta dentro per sempre se non fosse che avevo ancora da studiare per il quiz di giornalismo e da completare un worksheet per matematica. Certe volte mi chiedo perchè gli exchange student italiani dicono sempre che la scuola americana sia così facile..

Venerdì è stato stancante ma finalmente pieno!
Il pomeriggio siamo andati in una sconosciuta città qui vicino che ha un bellissimo lago a scattare un po' di foto, dato che loro sanno che a me piace così tanto.

Per la sera invece avevamo organizzato un tardivo welcome party per me a casa. Sono venute le mie due amiche (le prime che ho fatto) Maya e Kaylyn, con cui pranzo a mensa ormai tutti i giorni; un paio di exchange students, qualche amica del gruppo della chiesa e 5 delle cheerleader. In totale eravamo una trentina, ma c'era un via vai di gente continua che rendeva il tutto difficile da calcolare. La serata è stata divertentissima, sopratutto perchè è stato un enorme diversivo da quello che faccio di solito nei weekend qui, cioè assolutamente nulla.
Abbiamo cantato al karaoke, raccontato un sacco di cose, mangiato, mangiato, mangiato, scattato foto, fatto la chubby bunny challenge, raccontato alle mie amiche con le lacrimucce di emozione la storia mia e del mio ragazzo, fatto vedere su google maps la mia città e altro che non ricordo.
Il resto del weekend è stato abbastanza insignificante invece, se non fosse per le chiamate skype che mi tirano sempre su di morale.

Martedì sono andata a fare volontariato nel pomeriggio per due ore con la famiglia, dato che loro sono molto 'nel volontariato' e io devo fare 8 ore di volontariato in questi 10 mesi perchè mi è stato chiesto dalla mia associazione partner. Quindi siamo andati e abbiamo etichettato per due ore vestiti di halloween mentre ballavamo e cantavamo. Ci siamo beccati snack gratis, maglietta gratis, cupon di sconto del 40% sull'intera spesa che faremo (se la faremo) nel negozio dei costumi, 2 ore scalate dalle mie required e anche un sacco di foto divertenti. Meglio di così :)

Giovedì dopo cheerleading e una cena veloce tutte insieme in uno sconosciuto posto messicano/cinese, siamo andate a scuola pronte con la divisa e i capelli tiratissimi per la nostra prima performance della stagione. Emozione, emozione, emozione.
Non smettevo di sorridere nel vedermi in quella divisa così americana, la bocca pronta ad incitare una scuola a cui appartengo da così poco eppure sento così mia, i pon pon nelle mani che bruciavano di ansia, il fiato che mancava nell'iniziare a correre per raggiungere la mia postazione. Ma come ogni cosa nella vita: sorrisone e si affronta. E anche se ero troppo agitata perchè non sapevo cosa aspettarmi, anche se mi sono completamente impanicata dopo una prima parte ballata perfettamente e ho fatto un casino per un buon 15 secondi, sono soddisfatta di me. Perchè non è da tutti allontanarsi così da casa e passare i try out con tutte le ansie di una cosa mai fatta prima, con quel pizzico di nostalgia sempre sullo stomaco e quella voglia di spaccare tutto nonostante le barriere linguistiche che ci sono ancora. Proud of me.
(Comunque se volete vedere il video dell'esibizione è nel mio profilo facebook e il link è nella colonna laterale del blog)

Sono tornata a casa ancora più gasata, più soddisfatta, più euforica di sempre. E oggi non so perchè ma mi sento nel sangue questa voglia di vivere.
E allora chi se ne importa se qui ancora non con nessuno quel livello di amicizia da chiamare e chiedere di uscire, chi se ne importa se spesso non mi capiscono quando parlo, se ho bisogno di dormire, se sono a casa da sola. Io mi annoio e non voglio. Ho preso il telefono, ho chiamato un po' di gente a caso di cui avevo il numero, finchè non sono riuscita a trovare un'amica che avesse qualcosa per me da fare. Ci vuole coraggio e faccia tosta, ma se non lo si fa mai qui si finisce per arrivare a giugno senza aver mai vissuto. Senza essersi mai divertiti. Senza avere nulla da raccontare.
Ho ottenuto un appuntamento per domenica pomeriggio con Maya, dopo le prove di cheerleading e la riunione del gruppo della chiesa.
Stasera invece alcune amiche mi passano a prendere e andiamo al football game a scuola, dove sembra che anche se non conosci le regole non importa, perchè la gente va lì solo per incontrarsi e divertirsi. Un po' come la nostra concezione di uscire per il corso (che loro non hanno e non capiranno mai). Il tema di abbigliamento (non sapevo esistesse un modo in cui vestirsi per una partita di football) è vestiti da mare. Io non ho nulla da mettermi, se non i pantaloncini con cui sono arrivata in aeroporto e le ciabatte da doccia.
Non avrei mai pensato di dovermi portare abbigliamento da mare in MinneSNOWta.
Eppure, c'è sempre una prima volta.




RANDOM FACTS:
- Gli americani fatto rutti in continuazione, spesso anche i professori, ma nessuno si sorprende mai e loro continuano a parlare come se niente fosse
- Ai miei gatti piace giocare a nascondino
- Il prof di fisica mette la musica in classe per cantare mentre
facciamo gli esercizi

- Mi sono iscritta al club supporto anti razzismo verso gli omosessuali
- Mi sveglio la mattina alle 5.30 per andare a scuola ma vedo delle albe meravigliose!
- A scuola c'è il wifi libero accesso
- In classe ci sono i distributori automatici di igienizzante per le mani
- Il mio host brother oggi cambia host family perchè la nostra per lui era solo permanente! So saaaad!



Sisters alle 6 di mattina
In America il cellulare in classe lo usano così!
Compito in classe di matematica
Scappo a cenare che non voglio fare ritardo, finalmente mi sento di aver raggiunto qualcosa di buono: mi inizio a sentire sempre di più a casa.
Ciao fantasmini.

domenica 7 settembre 2014

Mini trip + School

Mi sono lasciata sfuggire un po' di mano la situazione ed il tempo. Dovrei scrivere più spesso altrimenti i miei post cominciano a diventare troppo lunghi, quindi cercherò di sintetizzare al massimo gli ultimi 10 giorni qui negli States.

Allora dove eravamo rimasti?
Il 30 e 31 siamo andati per una mini vacanza a Deluth, io, hostmum, hostsister, hostdad e l'egiziano.
Io e Hassan in viaggio

Abbiamo visto il lago più grande del Minnesota e abbiamo dormito tutti insieme in un mini appartamento. Aveva un bel giardino dove la sera mi hanno fatto fare il primo bonfire ever e mi sono divertita parecchio, anche perchè abbiamo cantato tutta la sera tipo karaoke, mentre facevamo s'mores e porcate varie (marshmallow sciolti al fuoco, messi con un pezzo di cioccolata in mezzo a due biscotti, tipo panino). AMERICANATE.
Tra l'altro un exchange dalla Georgia che vive nella nostra stessa città è andato in vacanza nello stesso posto nello stesso giorno. E nello stesso hotel! L'abbiamo scoperto solo quando ce lo siamo ritrovati davanti ed è stata troppo da ridere la scena!

Anyway, tornati a pranzo di Domenica a casa, sono venute due cheerleader che non conoscevo (di cui la coach mi aveva dato i contatti) a casa per spiegarmi le coreografie e le 'mosse' che mi servivano sapere per fare i try-out (i provini che si fanno per entrare nelle squadre degli sport scolastici).
Sono state gentilissime e mi hanno fatta sentire a casa, almeno per una volta. Sorridevano, volevano sapere di me, mi incoraggiavano e dicevano che ce l'avrei fatta ad entrare. Mi hanno ripresa, mandato i video alla coach e guess what..? Sono passata! E ancora non ci credo!!
E' stato un sogno che si è avverato, una di quelle cose che vuoi fare da sempre e in cui credi ma non troppo. Le vedi sempre un passo troppo lontane da te e poi invece? Ti impegni e ce la metti tutta e ce la fai per davvero!


La sera siamo andati a fare un barbecue con tutti gli hostgrandparents ed è stato un sacco divertente, anche se erano tutti adulti a parte me. Il cibo mi è piaciuto e non me lo sarei mai aspettata che gli americani qui mangiassero così sano (tantissime verdure!). O per lo meno è perchè sono stata fortunata a capitare in una famiglia salutare.

Il 1 Settembre (back to Hogwarts) siamo andati al Mall of America, il centro commerciale più visitato del mondo, che si trova a soli 15 minuti da casa nostra. Lì si vede veramente la pazzia degli americani. Ogni tipo di negozio, un luna park, un piano di soli ristoranti, negozi di vestiti per il prom, supermercati, qualsiasi cosa ti serva: lì dentro.



Siamo stati 6 ore circa, e non sono bastate neanche per girarlo tutto come si deve. Le scarpe comode qui sono d'obbligo, dato che è come andare a fare una sfacchinata in montagna ahah
Alla fine mi sono guadagnata un vestito da hollister (per il primo giorno di scuola), una bella cena e una tuta per gli allenamenti delle cheerleader da forever 21.

2 Settembre primo giorno di scuola per studenti nuovi alla struttura e per i freshmen (quelli del primo anno di liceo). Siamo andati solo dalle 9.30 alle 11, giusto per impostare il nostro ID sul sito della scuola, decorare l'armadietto (aprirlo non è così difficile, ma ho dovuto scaricare un tutorial da internet lol) , conoscere qualcuno e fare un giro di orientamento.
Poi da target a comprare le cose per la scuola (sono stata bravissima e ho speso solo 30 dollari tra quaderni, penne, diario ecc; proud of me!) e al mercato a comprare un po' di verdura per me.

3 Settembre finalmente il vero primo giorno di scuola. Prima sveglia traumatica alle 5.30, usciti alle 6.30 per prendere l'autobus quando stava sorgendo il sole (in compenso ho guadagnato un paio di belle foto) e primo viaggio sull'autobus giallo come quello dei film. Ero gasatissima e più che emozionata. Giusto per farvi rendere conto il mio livello di ansia da quando sono arrivata: anzichè ingrassare come fanno tutti gli exchange students ho perso un kilo e mezzo.
In ogni caso arrivati a scuola ho cercato di capirci qualcosa e di non perdermi. Ho una mappa dell'intera struttura così non faccio ritardi e/o figuracce con la gente.

Unghie per il primo giorno di scuola fatte dalla mia host sister :)






La giornata di per se è stata buona, anche se ero parecchio parecchio confusa. I professori sono di una disponibilità incredibile rispetto a quelli italiani. Danno ripetizioni quando vuoi (prima o dopo scuola ogni giorno) gratuitamente, puoi parlarci tranquillamente senza avere quel rapporto 'di dittatura' che siamo abituati ad avere in Italia, sono giovani, amano il loro lavoro e non ti fanno pesare nulla.
Tutte le classi mi hanno fatto una buona impressione, ma alla fine ho deciso di lasciare child devlopement (bambolotto finto con tanto di passeggino di cui ti devi occupare, piange, deve andare in bagno, ha bisogno di cibo) per fare tedesco 3. Così mi sento più sollevata nel fare materie utili per il mio futuro.

Mario!
A mensa (11.29 di mattina!) avevo paura di non riuscire a trovare nessuno con cui mangiare. Invece appena entrata è arrivata correndo Andrea, una ragazza della mia età che avevo conosciuto il giorno prima, dicendomi di mangiare insieme. In più si è aggiunto a noi Mario, l'exchange student italiano (anche lui con WEP) che per pura fortuna si è guadagnato il placement a pochi passi da casa mia. Quindi ci vediamo sempre, ci diamo consigli e supportiamo, prendiamo il bus insieme.

L'unica classe che mi ha dato problemi purtroppo è stata matematica, ma io ho sbagliato a prendere la situazione in modo sbagliato, ingrandendola ancora di più e pensando che il problema fosse insormontabile. In sostanza ero dopo scuola agli allenamenti delle cheerleader (io non mi sono allenata perchè comincerò da lunedì) e cercavo di fare i compiti di mate. Ero sotto la pioggia. Ero stanca. Avevo un momento in cui mi mancava terribilmente casa e 10 mesi mi sembravano troppi. Avevo voglia di tornare. Non capivo l'inglese e gli esercizi.
E quindi sì, ho iniziato a piangere e non ho smesso per un bel po'. Ho chiamato mia sorella su facetime che ha cercato di darmi un supporto con parole dolci per quanto poteva, ma ormai la depressione da exchange student aveva preso il sopravvento. E a dire la verità è durata molto.

A casa ho continuato a sentirmi giù e nostalgica. Mi sono detta che avrei preso tutte F e che avrei sprecato un anno della mia vita. Insomma, ne ho fatto una tragedia umana implacabile.
Le parole di mia madre su whatsapp mi hanno rassicurata notevolmente prima di andare a dormire, e il giorno dopo appena sveglia mi sono decisa a fare del mio meglio per dare una svolta.
Alla fine dopo un paio d'ore di video su khan academy e youtube, un po' di esercizi in più, qualche domanda a scuola alla prof in privato, ho risolto tutto. E va meglio.

Ieri finalmente thanks God it's Friday, come dicono loro. Weekend! Siamo andati io, l'egiziano e la mia host sister ad un mega pigiama party con il gruppo giovani spirituale della chiesa. E' qualcosa di tipico americano, che gli italiani tendono a snobbare (anche io ero piuttosto perplessa). Ma sono qui per provare, per fare esperienza e allargare il mio orizzonte. Quindi anche se un sabato sera in italia significa serata tra amici in discoteca, locali, party hard, io sono andata al pigiama party della chiesa. Sì. E vi assicuro che è stato bello.
Il gruppo spirituale per loro è una chiesa in cui accettano tutte le religioni. Pregano (a questo punto ancora non ho capito quale dio o chi o cosa pregano), fanno feste, raccolte fondi, mega pigiama party, pomeriggi a caso con attività per divertirsi ecc. Eravamo 18 tra ragazzi e ragazze e, neanche a farlo apposta, 6 di loro erano exchange. Ho conosciuto un sacco di gente nuova, ho ottenuto un bel massaggio alla schiena e una tazza da riportare a casa, ho capito tante cose.

Stamattina tornata a casa ho fatto skype per un ora e mezza con la mia famiglia, finalmente. Non l'avevamo mai fatto da quando sono partita, e rivederli ancora lì, nella mia casetta, con tutto rimasto uguale, con i loro sorrisi bellissimi, per quanto possa sembrare scontato mi ha rassicurata un sacco. Quindi è proprio vero come dicevano prima di partire che tu attraversi l'oceano e cambi tutto quello che hai e ti aspetti che anche per gli altri sia lo stesso. Poi invece ti accorgi che la casa è sempre uguale, la città sempre la stessa, la loro routine rimasta invariata, i miei amici ancora in giro per il centro, il mio poster ancora arrotolato in camera dove l'avevo lasciato. E' tutto rimasto congelato. Ed è bellissimo così perchè mi ha dato la certezza che quando tornerò sarà come rimettere in moto qualcosa che mi ha aspettata in modalità pausa per 10 mesi. Certo, il mio modo di vedere tutto sarà molto diverso, ma in ogni caso non avrò mai perso niente.




PS. Mi dispiace scrivere cose negative su quest'anno perchè io quando leggevo i blog degli altri ed ero ancora in italia speravo scrivessero sempre cose positive che mi incoraggiassero al massimo. E quando leggevo di qualcuno che piangeva, che aveva problemi, che non ce la faceva, tendevo sempre a pensare che 'non era forte abbastanza' e che io lo sarei stata.
Ma ora che ci sono io ve lo dico: non è così. Non è questione di essere forti abbastanza o meno. E' questione di avere 16 anni ed essere una normale persona che a voglia di fare esperienza ma paura di abbandonare tutto quello che ha. E' questione di essere ancora un ragazzino che ha bisogno dell'abbraccio della mamma quando qualcosa non va. E' questione di sentirsi grande ma di non esserlo ancora veramente.
Però quello che conta è prendere tutto con leggerezza, nel senso di non rifletterci troppo. Buttarsi, lasciare il porto sicuro, affrontare la nostalgia, sfogarsi con un pianto. Perchè poi tutto questo ripaga: si cresce, si cresce e si cresce sempre di più. E 10 mesi lontani da casa sono solo 10 mesi di meraviglia guadagnata messa nel proprio bagaglio di esperienza. Qualcosa che in pochi fanno. Qualcosa che ti darà un valore inestimabile come persone. Qualcosa che ti 'distrugge' ma ti arricchisce. Qualcosa per cui vale la pena rischiare.



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