mercoledì 27 novembre 2013

Moving forward

Ho finito il wepbook. Giuro. Che liberazione dopo 3 settimane! Sono riuscita anche a rinnovare il passaporto in tempo e farmi tutti i vaccini, così non dovrò mandare niente in più dopo. Dopo un paio di settimane mi è arrivata l'email di approvazione, quando ormai (anche qui, sì) avevo perso le speranze:
Sono stata contentissima perchè la prima email che mi era arrivata (appena il giorno prima) diceva che dovevo correggere due firme in due steps, e io il giorno stesso le ho corrette, scannerizzate e riinserite nel dossier. Ho rinviato tutto e il giorno dopo mi arriva quella mail definitiva quindi sì, sono un exchange student. E' ufficiale e mi stanno cercando la famiglia e l'associazione partner americana. Non vedo l'ora di ricevere tutto! E' un sogno che sembra sempre più grande e ogni volta che mi succede qualcosa qui in italia penso cosa starò facendo questo stesso giorno del prossimo altro in un paese così lontano da qui, da una nuova famiglia e con una nuova vita.

martedì 22 ottobre 2013

It's time to begin, isn't it?

Il momento in cui tutto comincia, in cui finalmente ti senti pronta.

Sono Livia, 16 anni tra una settimana precisa, e vivo a Sulmona, in Abruzzo. Ho scoperto il significato di tutte quelle frasi sulla libertà e sui sogni, solo quando ho deciso quale sarebbe stato il mio: l'America.
Da quando un compagno di classe di mia sorella ha deciso che sarebbe partito per un anno per l'exchange year, ho iniziato a fantasticare su questa storia incredibile di cui non avevo mai sentito parlare. Ed era novembre 2012. Da lì in poi è diventata un'ossessione, man mano sempre più forte, ma anche sempre più concreta.

Dopo essermi informata per mesi e mesi su internet sulle varie associazioni, parlato con una ventina di persone partite in passato o attualmente all'estero, richiesto un bel po' di volantini e ricercato dovunque potessi, finalmente ho scelto la WEP.
Mi è sembrata la più professionale, ho solo sentito pareri positivi al riguardo e poi al colloquio informativo di settembre mi hanno proprio convinta.
Lo stesso giorno del colloquio informativo decido di fare anche lo SLEP, cioè l'esame di inglese writing-listening e anche l'orale di inglese. Insomma una botta al primo colpo, o la va o la spacca.
Inutile dire che sia stato facile, ve lo assicuro. L'unica difficoltà è stata l'ultima parte dell'ascolto, dove non avevo neanche capito che cosa richiedesse l'esercizio, ma vabbeh..
Poi mi hanno fatto compilare un po' di documenti informativi sulla mia vita, domande a crocette e il foglio dei 300 aggettivi con la psicologa. Potevi descriverti con quanti aggettivi volevi, ma a un certo punto mi sembrava di star mettendo crocette a troppi aggettivi positivi, ops . Autostima olè! Che poi ancora non capisco perchè c'erano anche aggettivi come effemminato, di bell'aspetto, attraente sessualmente.. Okay.
Torno a casa abbastanza soddisfatta.

Due settimane dopo vado a San Benedetto del Tronto per il colloquio attitudinale con la psicologa, e vi giuro che lì avevo molta più ansia che per l'Inglese. E' stato terribilmente imbarazzante, non sapevo dove sbattere la testa. Ho risposto a tutto molto tranquillamente e penso di aver fatto una buona impressione, ma dentro di me stavo morendo. Dico io, ma perchè ''Hai mai avuto rapporti sessuali?'', ''Ti droghi?'' e ''Hai mai fumato? Se sì cosa?'' sono domande da fare?
Anche qui torno a casa con il pensiero che dopo una settimana sarebbero arrivati i risultati finalmente. E che tutto era finito, sperando che fosse l'ultima prova da superare.

La settimana sembrava passare pianissimo, facevo un conto alla rovescia continuo e non mi tenevo nella pelle. Passano però 7,8,9 giorni e non arriva nulla! Finalmente però l'11 giorno, quando ormai avevo perso la speranza, mentre studiavo per il compito di matematica arriva l'email della WEP. Do' uno sguardo alla notifica sull'iPhone ma non guardo neanche il destinatario della mail: ormai non ci speravo più. Dopo mezz'ora chiama mio padre, e senza mezzi termini e con tutta tranquillità mi dice: "ehi ti hanno presa alla WEP! Guarda le email!"
Comincio a correre come una matta, sorrido da sola, urlo per tutta casa, lo dico a tutte le persone più amiche su whatsapp. Non mi tenevo più nella pelle, tipo un canarino liberato dalla gabbia dopo 20 anni.!
Finalmente quel sogno che sembrava tanto normale, dopo 11 mesi comincia a diventare realtà.

E quindi eccomi qui, a completare l'application. Un inferno. Carte su carte, il passare intere giornate a scuola in segreteria, in ospedale a fare punture o al medico a farsi vistare, a scrivere lettere, a stampare documenti, a tradurre una miriade di cose in inglese. La mia scrivania attualmente è più che un mess. Sembra una discarica della WEP.
La cosa che mi fa sorridere è che sono così sicura di questa esperienza, così entusiasta di partire, che neanche gli aghi (la mia più grande paura) mi spaventano più e vado a fare i vaccini quasi con piacere. (QUASI!)

E quindi sì, sono io. The brave Livia, la ragazza italiana che si sente americana dentro, che non vuole stare più qui, ma allontanarsi dal nido caldo. Per un viaggio che le cambierà la vita.
Finger crossed.

if we wait until we're ready we'll be waiting for the rest of our lives

.